scopri di più

“Ricordi. Ciò che rimarrà dell’essere umano” si propone come uno strumento per le nuove generazioni, il cui obiettivo si traduce in una installazione interattiva situata all’interno della Biblioteca Gambalunga a Rimini. “Ricordi” vuole raccontare il patrimonio fotografico dell’istituzione attraverso le testimonianze di chi ha vissuto direttamente il passato, ovvero i cittadini di Rimini. La sua identità visiva prende spunto dal concetto di memoria d’abitudine, il quale racchiude tutte le immagini mentali che si riconducono solitamente ai ricordi, teorizzato da Henri Bergson. La memoria non è, come disse Sant’Agostino ai suoi tempi, un magazzino, da cui noi traiamo sistematicamente i ricordi. È, invece, qualcosa di più simile a un’insieme di funzioni che rendono il passato malleabile, infatti i ricordi sono realtà e costruzioni soggette a cambiamenti e reinterpretazioni, come descrive il filosofo francese. L’installazione visivamente vuole rispecchiare questa definizione, che rende la memoria qualcosa di fluido, indefinito e morbido.

img1

L’intera mostra è gestita da un’applicazione. L’utente, se scansiona i Qr Code presenti, potrà vedere i video inerenti alle immagini dell’Archivio Fotografico, raccontate attraverso infografiche e testimonianze degli abitanti di Rimini.

Per la parte comunicativa della mostra sono stati progettati dei poster, un catalogo, dei totem e un pannello esplicativo che spiega il funzionamento della mostra all’utente

img1
img1 img1